COME LEGGERE E CAPIRE LE SIGLE: A-B-C DELLA PREVIDENZA E ASSISTENZA

Queste sono solo alcune voci; per approfondimenti consultare il glossario che compare (nella pagina iniziale, in alto) in www.inas.it

AGO - IVS
Con questa sigla si indica l'Assicurazione Generale Obbligatoria per Invalidità, vecchiaia e superstiti, introdotta in Italia nel 1919 e affidata all'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS).
ARMONIZZAZIONE
Con questo termine viene definito il processo che dovrebbe rendere uguali, o quanto meno simili, la contribuzione previdenziale nelle diverse gestioni e le regole attinenti le prestazioni: calcolo, età di godimento, cumulo, rendimenti, ecc., ossia si mira ad ottenere un medesimo rapporto in tutte le gestioni tra contributi versati e pensione percepita.
ASSEGNO SOCIALE
La legge di riforma del sistema previdenziale (335/95) ha sostituito la pensione sociale con un nuovo trattamento assistenziale chiamato "assegno sociale". Questa prestazione, che non è reversibile, viene attribuita in sostituzione della pensione sociale ai cittadini di oltre 65 anni a condizione che non vengano superati determinati livelli di reddito personale o coniugale.
ASSISTENZA
Per assistenza si intendono tutte quelle prestazioni non corrispondenti a versamenti contributivi e tipiche di un sistema di welfare-state (stato sociale).
BABY PENSIONI
Pensioni di anzianità riconosciute ai dipendenti pubblici con particolari agevolazioni rispetto al la totalità dei lavoratori: in luogo di 30 o più anni di contributi, ad esempio, per una baby pensione potevano bastare meno di 20 anni. La riforma (335/95) ne sancisce la definitiva scomparsa.
BASE PENSIONABILE
É uno dei due elementi (l'altro è l'anzianità contributiva) da utilizzare per il calcolo delle pensioni con il sistema retributivo.
CASSE
Vengono comunemente indicate come Casse gli enti di previdenza dei liberi Professionisti avviati alla privatizzazione (D. L.vo 509/94). Tra questi enti sia istituti previdenziali che gestiscono pensioni e trattamenti diversi sia fondi che erogano per lo più trattamenti di fine rapporto o provvidenze di altra natura.
CAUSA DI SERVIZIO
Riconoscimento di un danno fisico o di una malattia verificatasi in servizio (o ad esso riconducibile) e per cause inerenti al servizio stesso e alle condizioni di lavoro. Esiste un rapporto diretto tra attività svolta e danno subito o malattia contratta. Ai fini del riconoscimento della causa di servizio è richiesto il giudizio della commissione medica insediata presso gli ospedali militari.
CESSIONE DEL QUINTO
Prestito concesso dall' ex-Inpdap mediante la cessione di un quinto della retribuzione con trattenuta sullo stipendio. Le sovvenzioni, rateizzabili, possono essere concesse, per esempio, per l'acquisto di prima casa, riscatto di alloggi popolari, costruzione di casa, matrimonio del richiedente e dei figli, ecc
COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE
Nel sistema di calcolo contributivo, è il valore per il quale va moltiplicato il montante contributivo accumulato dal lavoratore per ottenere l'importo annuo della pensione. Tale valore diventa progressivamente più favorevole all'aumentare dell'età scelta per andare in pensione
CONTENZIOSO
Sorge tra il lavoratore e l'ente previdenziale per controversie riguardanti il riconoscimento o meno di determinate prestazioni. Nell'area pubblica il contenzioso generalmente si attiva tramite la procedura del ricorso, nelle sue varie articolazioni del ricorso gerarchico, nonché ricorso ai Tar, al presidente della Repubblica, alla Corte dei Conti. Nel settore privato il contenzioso si esplica tramite il ricorso agli enti previdenziali ed il ricorso alla magistratura ordinaria.
CONTRIBUZIONE OBBLIGATORIA
È quella dovuta a fronte della prestazione lavorativa ed alla corresponsione della retribuzione
CONTRIBUTIVO (SISTEMA)
Metodo di calcolo della pensione sulla base dei contributi versati da ciascun lavoratore. É il perno della riforma (335/95) che introduce questo nuovo sistema di calcolo dell'importo della pensione. La pensione verrà determinata applicando alla base imponibile l'aliquota del 33% per i dipendenti, del 20% per gli autonomi (CD, ART. COM.) e del 17,30% per il lavoro autonomo non coperto da alcuna assicurazione. Si applicherà al capitale versato questa aliquota per ottenere il montante individuale. Il risultato di questa operazione viene moltiplicato per i coefficienti di trasformazione , il risultato corrisponde all'importo annuo lordo della nuova pensione.
CONTRIBUZIONE DA RISCATTO
Questo tipo di contribuzione si riferisce a particolari periodi scoperti da contribuzione obbligatoria che, una volta riscattati, con onere a carico dell'interessato, diventano pienamente efficaci sia per il diritto che per la misura delle prestazioni (es. riscatto del corso di laurea, di lavoro all'estero, ecc.)
CONTRIBUZIONE EFFETTIVA
Contributi versati in presenza di un rapporto di lavoro.
CONTRIBUZIONE FIGURATIVA
Contributi figurativi sono quelli che il lavoratore acquisisce gratuitamente in corrispondenza di determinati periodi di assenza forzata dal lavoro. Tra le assenze che danno diritto ai contributi figurativi vi sono quelle per Cassa Integrazione, per servizio militare, per malattia, per infortuni, per gravidanza, disoccupazione indennizzata, distacco sindacale. La legge di riforma (335/95) ha introdotto nuovi periodi di accredito figurativo, specie per le lavoratrici, con riscatto oneroso.
CONTRIBUZIONE VOLONTARIA
Tipo di contribuzione riservata a chi ha cessato il proprio rapporto di lavoro o la propria attività, ma intende continuare i versamenti per poter arrivare a conseguire i requisiti necessari per avere diritto alla pensione.
FONDI PENSIONE
I fondi pensione sono i fondi di previdenza complementare cui i lavoratori potranno rivolgersi (su base aziendale, di categoria, di settore o territoriale) per la previdenza complementare collettiva. Nati nel 2007, integrano con le proprie prestazioni i trattamenti della previdenza obbligatoria. Alcune denominazioni: Meccanici (COMETA), Chimici(FONCHIM), Edili(PREVEDI), Scuola (ESPERO)
GESTIONE PRESTAZIONI TEMPORANEE
Oltre ai contributi pensionistici al FPLD i lavoratori e i datori di lavoro versano altri contributi sociali gestiti in buona parte dall'Inps. Con questi contributi l'Inps finanzia una serie di prestazioni previdenziali, quali i trattamenti di famiglia, di Cassa Integrazione, di disoccupazione, di malattia e maternità.
INABILITÀ (PENSIONE DI)
L'articolo 2 della legge 12 giugno 1984 n. 222 considera inabile l'assicurato o il titolare di assegno di invalidità il quale, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, si trovi nell'assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Per l'ottenimento di questa prestazione (pensione di inabilità), oltre a questo requisito sanitario occorre possedere almeno 5 anni di contributi di cui 3 nel quinquennio precedente la domanda di pensione. La pensione di inabilità, reversibile ai superstiti, è costituita dall'importo dell'assegno di invalidità e da una maggiorazione determinata in base agli anni che il soggetto avrebbe versato fino al compimento dell'età pensionabile.
INAIL
È l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. È stato costituito nel 1933. Il compito fondamentale è quello di gestire l'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, sia per quanto riguarda la riscossione dei premi sia per quanto riguarda l'erogazione dei trattamenti. L'INAIL paga l'indennità di temporanea, le rendite per inabilità permanente, le rendite ai superstiti degli assicurati.
INPS
Istituto Nazionale di Previdenza Sociale: gestisce le Assicurazioni Generali Obbligatorie per invalidità, vecchiaia e superstiti.
INPDAI
L'Istituto Nazionale di Previdenza per i Dirigenti di Aziende Industriali nato nel 1953 si occupa dell'assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti della categoria. Ad esso aderiscono tutti i dirigenti del settore industriale e dei trasporti. È stato privatizzato con D. Lg. 509/94. È entrato nella gestione INPS dal 1° gennaio 2003.
INPDAP
Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell'Amministrazione Pubblica (ora confluito nell'INPS): gestiva i trattamenti di quiescenza e previdenza dei pubblici dipendenti
INPGI
L'Istituto Nazionale di Previdenza dei giornalisti italiani che gestisce le pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti degli iscritti all'Albo professionale della categoria. Anche l'INPGI è stata privatizzata con D.Lg. 509/94.
INTEGRAZIONE AL MINIMO
Quando i contributi versati al FPLD e alle altre 3 gestioni (A.C. CD), non raggiungono un trattamento minimo si dà luogo a una integrazione fino a questo livello. Nelle tre gestioni dei lavoratori autonomi l'integrazione è pressoché generalizzata per il basso livello di contribuzione e quindi per il limitato valore delle pensioni erogate, essa è però legata al reddito personale e/o coniugale (vedi a pagina F7 e seguenti). L'integrazione al minimo è nata per garantire un livello minimo di sussistenza, ma la Corte costituzionale con diverse sentenze le ha attribuito natura previdenziale anziché assistenziale. Considerare la natura di questa prestazione assistenziale o previdenziale è decisivo per l'equilibrio finanziario delle gestioni pensionistiche ed è uno dei problemi principali nella separazione tra previdenza e assistenza.
INVALIDITÀ (ASSEGNO DI)
L'articolo 1 della legge 12 giugno 1984 , n. 222 prevede l'assegno di invalidità, sotto determinate condizioni contributive (almeno 5 anni di contributi di cui almeno tre nel quinquennio precedente la relativa domanda) e sanitarie. Viene considerato invalido - per l'ottenimento del diritto all'assegno di invalidità nell'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e nelle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi (coltivatori diretti, coloni, mezzadri, artigiani e commercianti) - l'assicurato la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente, a causa di infermità o di difetto fisico o mentale, a meno dì un terzo. La legge 335/95 ha disposto l'incumulabilità di una quota percentuale degli assegni di invalidità in relazione ai redditi da lavoro dipendente, autonomo o di impresa dei beneficiari.
I.S.E.E
Indicatore della Situazione Economica Equivalente: individua i criteri in base ai quali un soggetto può chiedere di usufruire di alcune prestazioni sociali, assistenziali e sanitarie, che non sono destinate alla generalità dei soggetti. Per esempio, viene richiesto per accedere alle graduatorie per gli asili nido , gli alloggi di edilizia popolare, assegno di maternità, assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori,o per avere sconti nelle tasse universitarie ( diventa ISEEU).
I.V.S.
Sigla della gestione Inps per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti.
NASPI
Nuova prestazione di Assicurazione sociale per l’impiego – NASPI, sostituisce Aspi e Mini Aspi con funzioni di sostegno ai lavoratori che abbiano perso involontariamente la propria occupazione dal 1 maggio 2015
ONERI SOCIALI
Insieme dei versamenti obbligatori alla gestione previdenziale, quali quelli per l'assicurazione contro la disoccupazione, gli infortuni, o per il trattamento in caso di malattia. Gli oneri sociali accrescono il costo del lavoro svolgendo un ruolo indispensabile nel finanziamento della sicurezza sociale. In alcuni paesi, l'esistenza di sistemi di assicurazione privati o di fiscalizzazione degli oneri sociali può produrre storture al meccanismo concorrenziale tra aziende sottoposte a regimi diversi.
PENSIONE PRIVILEGIATA
È liquidata in conseguenza del riconoscimento di una malattia o di un danno permanente, comunque dipendente da causa di servizio, che rende il lavoratore inabile ai servizio stesso. Al fine della liquidazione della pensione privilegiata nell'area pubblica sono richieste procedure specifiche, quali l'istruttoria della pratica affidata alla Prefettura locale e l'acquisizione del parere del comitato tecnico per le pensioni
privilegiate. Sia nel settore privato che pubblico non è richiesta una anzianità contributiva specifica.
POSIZIONE PREVIDENZIALE
Tale posizione si apre o di accende con la iscrizione obbligatoria presso un ente previdenziale, della quale è possibile verificarne in qualsiasi momento la situazione rispetto ai versamenti contributivi effettuati ed all'anzianità lavorativa. Con il metodo di calcolo contributivo corre l'obbligo agli enti previdenziali di comunicare al lavoratore, annualmente, la posizione rispetto all'accredito contributivo.
PRESCRIZIONE
Tempo entro cui possono essere richieste le prestazioni, promosso azioni giudiziarie, esperiti ricorsi, richiesto il pagamento dei contributi, trascorso il quale si perde il diritto.
PREVIDENZA INTEGRATIVA
Per previdenza integrativa si intende un risparmio pensionistico aggiuntivo rispetto a quello obbligatorio, risparmio individuale o collettivo, in genere volontario. È finanziata col sistema a capitalizzazione. Nel caso di piani collettivi di risparmio il finanziamento può provenire dai lavoratori e/o dai datori di lavoro attraverso la contrattazione collettiva. La previdenza integrativa nel nostro paese è regolata dal Decreto Legislativo n. 124 del 1993.
PREVIDENZA SOCIALE
La previdenza sociale nasce come sistema assicurativo obbligatorio caratterizzata dalla corrispondenza tra prestazioni e contribuzione, nasce quindi legata ad uno status sociale di lavoratori. Nel 1898 viene istituito l'INAIL. Nel 1919 l'Ago-IVS e successivamente l'assicurazione contro la disoccupazione involontaria. Nel 1928 l'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi. Nel 1940 la cassa unica per gli assegni familiari. Nel 1943 diventa obbligatoria per legge l'assistenza malattia ai lavoratori affidata all'INAM. Nel 1945 la cassa integrazione guadagni. Nel dopoguerra il carattere assicurativo della previdenza sociale è progressivamente caduto assumendo estesi aspetti assistenziali, sia in campo pensionistico, con l'istituzione al minimo e le pensioni sociali ad esempio, sia in campo sanitario con l'istituzione, nel 1978, del Servizio sanitario nazionale. Si è quindi creato un sistema misto previdenziale-assistenziale con un legame attenuato o inesistente con i contributi individualmente versati. La legge 335/95 infine, tende a riequilibrare contributi versati e prestazione erogate.
PRO-RATA
Il calcolo contributivo pro-rata significa che si conteggerà l'assegno pensionistico dei lavoratori assunti prima del 1995 con metodo retributivo fino al 31 dicembre 2011 e con il metodo contributivo dal 1° gennaio 2012 alla quiescenza e riguarderà circa 2 milioni di lavoratori: sarà applicato soprattutto per un discorso di uniformità fra tutti i lavoratori perché il sistema di conteggio sarà lo stesso per tutti
RENDIMENTO
Con la parola rendimento vengono definiti diversi risultati del sistema pensionistico. Con questo termine infatti ci si può riferire all'ammontare complessivo della pensione percepita dopo l'età di pensionamento. In questa accezione il rendimento è teorico in quanto a priori può essere calcolato solo sulla base della speranza di vita. Nei sistemi a ripartizione questo tipo teorico di rendimento può essere preso come riferimento per evitare esiti diversi di medesime storie contributive determinate da una diversa età di pensionamento.
L'aliquota annua di rendimento, tipica di un sistema a ripartizione, ci indica invece la percentuale di retribuzione pensionabile a cui ogni anni di retribuzione dà diritto. È questo il significato che la parola rendimento ha nell'attuale sistema pensionistico italiano.
REQUISITI MINIMI
Nel regime Ago-IVS corrispondono al numero minimo di anni di contribuzione richiesti per acquisire il diritto alla pensione di vecchiaia.
La riforma Amato del 1992 ha portato, in modo graduale, da 15 a 20 anni il requisito minimo.
Chi non raggiunge questo minimo non solo non acquista il diritto alla pensione di vecchiaia al compimento dell'età pensionabile, ma perde tutti i contributi versati.
RETRIBUZIONE CONTRIBUTIVA
È la base imponibile per il calcolo dei contributi sociali ed è costituita, secondo la legge 153 del 1969, da "tutto ciò che il lavoratore riceve dal datore di lavoro in denaro o in natura, al lordo di qualsiasi ritenuta, in dipendenza del rapporto di lavoro". Sono escluse dalla retribuzione contributiva alcune voci quali ad esempio i rimborsi spese, le indennità di anzianità e cassa, il 50% dell'indennità di trasferta, le gratificazioni erogate a titolo di liberalità; sono inoltre esclusi gli assegni per il nucleo familiare e le prestazioni corrisposte dagli enti previdenziali.
RETRIBUZIONE PENSIONABILE
È la retribuzione utilizzata per il calcolo della pensione. Differisce dall'ultima retribuzione (annua o mensile) percepita sia perché alcune voci contributive possono non essere considerate utili ai fini pensionistici, situazione frequente in alcuni settori del pubblico impiego, sia perché può essere il risultato della media delle retribuzioni di più anni. In ogni caso il suo valore è inferiore a quello dell'ultima retribuzione e i rendimenti effettivi sono quindi sempre più bassi rispetto a quelli teorici calcolati sulla retribuzione pensionabile.
RICONGIUNZIONE PERIODI ASSICURATIVI
È il problema affrontato da quei lavoratori che cambiando lavoro passano da un fondo pensioni ad un altro, e debbono quindi ricongiungere due o più spezzoni contributivi A regolare la ricongiunzione di questi periodi è intervenuta la legge 29 del 1979.
RIFORMA DINI
Si tratta della legge 8 agosto 1995, n. 335, con la quale si sono gettate le basi della riforma del sistema pensionistico futuro, con il passaggio dal calcolo della pensione con il metodo retributivo a quello contributivo, oltre ad aver modificato notevolmente la normativa di alcuni istituti: invalidità, superstiti, ecc.
RIPARTIZIONE (SISTEMA A)
É il modo di finanziamento del sistema pensionistico attualmente, ancora in vigore nel nostro paese. A differenza del sistema a capitalizzazione, caratterizzato dall'accantonamento dei contributi, quello a ripartizione prevede un utilizzo immediato degli stessi per finanziare le pensioni di chi ha già lasciato la vita attiva. È un modo di finanziamento che stabilisce una solidarietà intergenerazionale, dato che ogni generazione paga le pensioni di quella passata, e che consente un alto grado di solidarietà sociale, diversamente dal sistema a capitalizzazione, per il minor legame individuale tra prestazione e contribuzione: tipici del sistema a ripartizione sono ad es. i contributi figurativi. La legge di riforma 335/95 ha inserito diversi elementi propri di un sistema a capitalizzazione.
RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI
A differenza del lavoratore che può contrattare la sua retribuzione con il datore di lavoro, individualmente o tramite la contrattazione collettiva, il pensionato non ha strumenti per contrattare variazioni del suo reddito pensionistico. Per evitare una perdita di valore della pensione mano a mano che ci si allontana dall'età del pensionamento vengono istituite forme di indicizzazione che producono aumenti periodici delle rendite pensionistiche. Fino al 1992 l'indicizzazione delle pensioni era legata al variare dei prezzi e delle retribuzioni, con la riforma Amato del 1992 al solo variare dei prezzi. Collegare le pensioni al solo variare dei prezzi peraltro, se difende il loro potere d'acquisto, non difende però il rapporto con le retribuzioni stabilito al momento del pensionamento.
RMS (RETRIBUZIONE MEDIA SETTIMANALE)
Determinante, con il vecchio sistema retributivo di calcolo della pensione poiché i contributi versati e la conseguente media per determinare l'importo della pensione vengono computate dall'Inps in settimane.
SICUREZZA SOCIALE
Complesso di programmi predisposti dallo Stato per garantire ai lavoratori il mantenimento del reddito allorquando eventi esterni ne possono determinare la riduzione parziale o totale. I principali interventi previsti dalla sicurezza sociale fanno riferimento alla disoccupazione, alla malattia, alla maternità e all'uscita dal mondo del lavoro per vecchiaia o invalidità. I primi interventi legislativi previdenziali sono avvenuti in Europa tra la fine dell'800 (Germania 1883) e i primi del '900. In Italia, il primo atto concreto è datato 1898, introducendo l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro. Devono passare quasi vent'anni per avere un secondo intervento, che introduce una parziale assicurazione contro la disoccupazione (1915-1919). Nel 1919 prende anche avvio l'assicurazione contro l'invalidità e la vecchiaia e dopo il 1930 vengono costituiti i tre grandi Istituti chiamati a gestire il complesso del sistema sanitario e assicurativo nazionale: Inail ('33), Inps ('35) e INAM ('43). Le altre principali tappe del cammino del sistema di sicurezza sociale italiano, che si è progressivamente esteso dal lavoratore in senso stretto alla generalità dei cittadini, possono essere così datate: 1939 - pensioni di reversibilità ai superstiti; 1952 -fissazione di un minimo pensionistico; 1969 - istituzione della pensione sociale; 1978 -istituzione del Sistema Sanitario Nazionale. Occorre poi sottolineare anche un importante trasformazione del sistema pensionistico che dal metodo della capitalizzazione, che riconosce una pensione in funzione dei versamenti effettuati e debitamente ricapitalizzati, è passato, a partire dal 1945, al metodo di ripartizione, con il quale i contributi versati in certo arco temporale dai lavoratori attivi servono per finanziare la sicurezza sociale nello stesso arco temporale.
SOLIDARIETÀ
In un regime pensionistico è quella che si può realizzare tra gli iscritti al fondo e quella tra generazioni. Tra gli iscritti al fondo si ha solidarietà quando vengono comunque considerati validi ai fini pensionistici periodi di non lavoro e quindi di non contribuzione. È ciò che accade con i contributi figurativi, in questo caso il costo dei contributi mancanti viene coperto dagli aderenti al fondo o dalla collettività nel suo complesso. La solidarietà tra iscritti è tipica dei sistemi a ripartizione, mentre non può che essere estremamente limitata in quelli a capitalizzazione.
La solidarietà intergenerazionale si ha, invece, quando una generazione finanzia la previdenza di quella precedente.
SPERANZA DI VITA
È il numero degli anni che secondo l'esperienza demografica di un paese una persona può sperare di vivere. Si tratta ovviamente di una speranza media differente per sesso, ma anche per condizione sociale e tipologia di lavoro. Nel dopoguerra la durata media della vita è cresciuta sensibilmente per le migliorate condizioni economiche ed è oggi di circa 80 anni per gli uomini e di 85 per le donne e questo ha fatto sì che la durata media delle prestazioni pensionistiche sia progressivamente cresciuta. Per questo, per contenere l'ammontare complessivo delle pensioni erogate, è stato introdotto l'aumento dell'età pensionabile e si tende a commisurare l'importo della pensione con la speranza di vita al pensionamento.
TFR (TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO) e TFS (TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO)
È la parte di retribuzione accantonata che il lavoratore riceverà al termine del suo rapporto con quel datore di lavoro.
La riforma (335/95) ha previsto l'utilizzo di parte del Tfr per effettuare versamenti ai Fondi pensione della previdenza integrativa.
Dal 1º gennaio 2007 il lavoratore dipendente sceglie se mantenere il TFR nella sua forma originaria oppure destinarlo alla costruzione di una pensione integrativa, versandolo ai fondi pensione (sia di categoria che aperti). La riforma non si è applicata ai dipendenti del pubblico impiego.
Il trattamento di fine servizio (TFS), è una indennità corrisposta, alla fine del rapporto di lavoro, ai dipendenti pubblici statali Rispetto al TFR (natura contributiva), il TFS ha carattere non solo di salario differito (natura retributiva), ma ha anche carattere previdenziale. Infatti, mentre nel TFR l'accantonamento è a totale carico del datore di lavoro, nel TFS i contributi previdenziali vengono versati in parte dal datore di lavoro e in parte dal dipendente Il TFR non ha alcun rapporto con la retribuzione in essere al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, mentre il TFS si calcola sull'ultima retribuzione integralmente percepita.