Martedì 12 novembre 2024 il gruppo che frequenta il corso "Percorsi di memoria" ha partecipato alla visita guidata di Casa Cavazzini sita nel centro storico di Udine assieme alla proff. Anna Pittino che ha organizzato l'incontro.


Il cedolino della pensione è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare.

Si riportano di seguito le principali informazioni sul cedolino della pensione di novembre 2024.

La data di pagamento

Le pensioni vanno in pagamento il primo giorno bancabile del mese, eccetto nel caso di gennaio, con un unico mandato di pagamento comprensivo di tutte le prestazioni pensionistiche e assistenziali del titolare.

Si comunica quindi che, per novembre 2024, il pagamento avverrà con valuta 2 novembre nel caso di pagamento presso Poste italiane e con valuta 4 novembre nel caso di pagamento presso gli Istituti bancari.

Si rammenta che il pagamento in contanti è ammesso solo per gli importi complessivi fino a 1.000 euro netti; se l’importo spettante al beneficiario supera tale limite, l’interessato è tenuto a comunicare all’INPS il rapporto finanziario sul quale ottenere il pagamento.

La comunicazione può essere effettuata attraverso il sito dell’Istituto utilizzando lo strumento “Cambiare le coordinate di accredito della pensione”.

Trattenute fiscali: conguaglio di fine anno 2023, addizionali regionali e comunali, tassazione 2024

Alla fine del 2023 è stato effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali applicate nel corso dell’anno di imposta (IRPEF e addizionali regionali e comunali a saldo), sulla base dell’ammontare complessivo delle prestazioni pensionistiche erogate dall’INPS.

Se nel corso del 2023 sulla pensione sono state applicate mensilmente ritenute erariali in misura inferiore a quanto dovuto su base annua, l’Istituto ha provveduto a recuperare le differenze a debito sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2024, trattenendo il debito anche fino alla capienza totale dell’importo del rateo pensionistico in pagamento.

Se i ratei di pensione di gennaio e febbraio 2024 risultano insufficienti per il recupero totale, le trattenute proseguono sui ratei mensili successivi, fino all’estinzione del debito d’imposta.

Nel caso dei pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per il quali il ricalcolo delle ritenute erariali ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene comunque estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, del decreto-legge 78/2010, convertito con modificazioni nella legge 122/2010).

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, anche sul rateo di novembre, oltre all’IRPEF mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2023.

Si ricorda che le addizionali regionali e comunali vengono recuperate in 11 rate, da gennaio a novembre dell’anno successivo a quello cui si riferiscono.

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TRUFFE NEI CONFRONTI DEGLI ANZIANI incontro tenutosi presso la sala congressi del ristorante e hotel “Locanda al Castello di Cividale” organizzato dalla Questura di Udine in data 9 ottobre 2024.

Dopo una introduzione dell’argomento si è passati ad affrontare le problematiche nel vivo delle questioni.

Vengono evidenziate le figure del TRUFFATORE e del TRUFFATO.

Innanzitutto DIFFIDARE sempre quando qualcuno ha fretta di concludere la proposta fatta, è un comportamento tipico di chi vuole truffare.

Viene poi fatto presente che con la presenza dell’intelligenza artificiale le dinamiche delle truffe si sono evolute ancora di più e rendono sempre più difficile riconoscere la truffe quindi bisogna stare sempre più attenti.

Vengono inizialmente citate truffe che già si conoscono come quella: “mamma ho cambiato numero di telefono, modifica quello che hai con questo numero ………”

Può trarre in inganno se il messaggio dice “ il cellulare si è rotto o è caduta nell’acqua” comunque MAI CAMBIARE NUMERO. Verificare sempre con la persona interessata.

Altri esempi:

SMS o wachtup dell’INPS che comunica la revoca dei benefici INPS se non si aggiornano immediatamente i propri dati. Cliccare il LINK…. . MAI CLICCARE ALCUN LINK. In questo modo entrano nel cellulare e si impossessano di tutti i dati necessari per frodare il malcapitato.

Messaggio che comunica un pagamento sospetto con la nostra carta di credito/bancomat. Si prega di contattare immediatamente l’area clienti al numero 222222 per bloccare il  pagamento. Cordiali saluti. Capita avvolte che il messaggio risulti inviata direttamente dal processore della banca. MAI telefonare al numero, contattare invece il consulente di fiducia della propria banca.

Se uno è al telefono e ha il sospetto di essere truffato è bene PRENDERE TEMPO. Ad esempio, mi scusi ho un problema al telefono mi può richiamare tra un po'. Nel frattempo verifico quello che mi hanno detto o proposto.

Ma attenzione se ad esempio si è al numero fisso e il truffatore ti invita a verificare la chiamata con il 112 può succedere che il truffatore non chiuda volutamente la comunicazione per rimanere così sempre in linea e quando il malcapitato chiude la comunicazione per chiamare il 112 di fatto rimane sempre in linea con il truffatore che così raggiunge il suo scopo.

Contattare il 112 solo di propria iniziativa mai su proposta altrui.

Altra raccomandazione è alle persone che agiscono porta a porta, di solito sono più di una persona e mentre uno parla, l’altro con la scusa del bagno fa irruzione nel resto della casa. MAI FARE ENTRARE NESSUNO IN CASA.

Viene poi evidenziato che le truffe CAMBIANO. Importante ricordare che LE FORZE DELL’ORDINE NON CHIEDERANNO MAI DENARO. Se ciò accadesse vuol dire che ci si trova difronte a un truffatore.

DIFFIDARE dalle proposte di FACILE GUADAGNO. Sono abilissimi a truffare soprattutto anziani soli che non  hanno figli o nipoti che li aiutino.

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Al fine di fornire gli strumenti per saper riconoscere le principali tecniche di raggiro messe in atto sempre più di frequente ai danni degli anziani e per sensibilizzare al riguardo l’opinione pubblica, a cura delle Questura di Udine, è stato promosso, per mercoledì  9 ottobre 2024, con inizio alle ore 11, presso la sala congressi del ristorante ed hotel “Locanda al Castello” di Cividale del Friuli, Via del Castello 12, un seminario informativo avente ad oggetto: CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI

Il cedolino della pensione è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare. Si riportano di seguito le principali informazioni sul cedolino della pensione di ottobre 2024.

La data di pagamento

Le pensioni vanno in pagamento il primo giorno bancabile del mese, eccetto nel caso di gennaio, con un unico mandato di pagamento comprensivo di tutte le prestazioni pensionistiche e assistenziali del titolare. Si comunica quindi che, per ottobre 2024, il pagamento avverrà con valuta 1° ottobre.

Si rammenta che il pagamento in contanti è ammesso solo per gli importi complessivi fino a 1.000 euro netti; se l’importo spettante al beneficiario supera tale limite, l’interessato è tenuto a comunicare all’INPS il rapporto finanziario sul quale ottenere il pagamento. La comunicazione può essere effettuata attraverso il sito dell’Istituto utilizzando lo strumentoCambiare le coordinate di accredito della pensione”.

Trattenute fiscali: conguaglio di fine anno 2023, addizionali regionali e comunali, tassazione 2024

Alla fine del 2023 è stato effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali applicate nel corso dell’anno di imposta (IRPEF e addizionali regionali e comunali a saldo), sulla base dell’ammontare complessivo delle prestazioni pensionistiche erogate dall’INPS. Se nel corso del 2023 sulla pensione sono state applicate mensilmente ritenute erariali in misura inferiore a quanto dovuto su base annua, l’Istituto ha provveduto a recuperare le differenze a debito sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2024, trattenendo il debito anche fino alla capienza totale dell’importo del rateo pensionistico in pagamento. Se i ratei di pensione di gennaio e febbraio 2024 risultano insufficienti per il recupero totale, le trattenute proseguono sui ratei mensili successivi, fino all’estinzione del debito d’imposta.

Nel caso dei pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per il quali il ricalcolo delle ritenute erariali ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene comunque estesa fino alla mensilità di novembre. (articolo 38, comma 7, del decreto-legge 78/2010, convertito con modificazioni nella legge 122/2010).

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, anche sul rateo di ottobre, oltre all’IRPEF mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2023.

Si ricorda che le addizionali regionali e comunali vengono recuperate in 11 rate, da gennaio a novembre dell’anno successivo a quello cui si riferiscono.

Le somme conguagliate sono state certificate nella Certificazione Unica 2024.

Non subiscono trattenute fiscali:

  • le prestazioni di invalidità civile;
  • le pensioni o gli assegni sociali;
  • le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo).

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Infatti la Corte dei Conti della Toscana esaminando il ricorso presentato in materia da un dirigente scolastico ha ravvisato un’eccezione di incostituzionalità, chiamando così in causa il giudizio della Corte Costituzionale.

Si ricorda che per gli anni 2023 e 2024 la rivalutazione annuale delle pensioni in adeguamento all’inflazione è stata riconosciuta appieno solamente agli assegni fino a 4 volte il minimo INPS per poi scendere gradualmente fino a quelli oltre 10 volte il minimo.

Tutto questo nonostante il forte parere contrario espresso dalle organizzazioni sindacali.

I pensionati non hanno gradito questa penalizzazione, protrattasi fra l’altro nel tempo, la quale ha ridotto di fatto il potere d’acquisto del trattamento pensionistico conseguito dopo anni di lavoro e contribuzione.

La Corte dei conti toscana nell’ordinanza rileva testualmente come : «La penalizzazione dei titolari di trattamenti pensionistici più elevati lede non solo l'aspettativa economica ma anche la stessa dignità del lavoratore in quiescenza» in «tale prospettiva la pensione più alta alla media non risulta considerata dal legislatore come il meritato riconoscimento per il maggiore impegno e capacità dimostrati durante la vita economicamente attiva, ma alla stregua di un mero privilegio, sacrificabile anche in un'asserita ottica dell'equità intergenerazionale».

In buona sostanza secondo il giudice contabile il taglio deciso sarebbe lesivo degli articoli 36 e 38 della Costituzione, dove appunto si affermano il principio della retribuzione proporzionata e  la funzione propriamente previdenziale dei trattamenti pensionistici.

Se il giudizio dovesse dare ragione ai pensionati il Governo potrebbe trovarsi nella situazione di dover restituire una somma ingentissima.